Sulla base del nostro centro studi, le aste nel 2022 aumenteranno notevolmente di numero dato che, non essendoci più restrizioni, verranno ripubblicate tutte le sospese, arrivando a un numero previsto di pubblicazioni che potrebbe sfiorare i 210.000 beni all’asta in un solo anno, ovvero poco meno del doppio delle aste pubblicate negli ultimi 2 anni e molto vicino alle aste pubblicate nel 2019, ultimo anno pre-covid.
Ci sarà anche da aspettarsi, verso la fine dell’anno, un aumento dei pignoramenti dovuto a tutte quelle situazioni tenute in stand by dallo stop pre-covid e ci sarà da preventivare anche un maggior numero di fallimenti soprattutto nelle PMI e nelle microaziende, localizzando il tutto principalmente nelle periferie e nelle province. A soffrirne di più saranno le abitazioni principali e di conseguenza le famiglie, insieme ai locali adibiti alle piccole attività: immaginiamo i piccoli negozi di provincia, le micro attività, i piccoli uffici.
È logico pensare che a farne le spese saranno ancora le regioni a maggior concentrazione di popolazione, come la Lombardia, la Sicilia, il Lazio, il Veneto e la Toscana.